Il Consiglio di Stato ha avallato l’ordinanza di demolizione per abusi edilizi, ritenendo adeguate le motivazioni dell’amministrazione comunale e non influente la violazione del contraddittorio procedimentale.
Il TAR Puglia annulla la delibera comunale per il difetto di motivazione nella scelta della variante urbanistica, preferendo una soluzione più impattante su beni di pregio senza giustificazione rispetto a un’alternativa meno dannosa per il privato.
Il TAR Lazio conferma l’obbligo di demolizione per opere abusive, escludendo la rilevanza delle dimensioni o delle condizioni personali del proprietario.
Confermata la demolizione di un’opera abusiva nonostante l’inerzia amministrativa di oltre trent’anni, senza necessità di ulteriori motivazioni.
Confermata la modifica urbanistica da edificabile ad agricola in conformità con norme antimafia e discrezionalità pianificatoria.
I provvedimenti repressivi relativi agli abusi edilizi non sono soggetti a termini decadenziali, essendo tali poteri esercitabili senza limiti temporali in presenza di violazioni urbanistico-edilizie.